52 anni, torinese di nascita, trapiantato in Abruzzo da quasi tre decenni. Musicista, compositore, arrangiatore, polistrumentista, cantautore, ha fatto della musica una ragione per sognare e un sogno per vivere. Dai luminosi palchi di famose trasmissioni RAI e dei festival canori italiani, Sanremo in primis, agli spazi più remoti e reconditi della provincia italica sempre con la stessa passione, la stessa professionalità e lo stesso entusiasmo, perché l’arte non si misura per gli spazi che occupa, ma per quelli che crea. Artista profondo, poliedrico e gentiluomo sempre attento all’umanità e ai suoi colori, spesso ripete che, in fondo, le sue sono solo “malefatte musicali”. Che però, aggiungiamo noi, fanno bene al cuore. E quando il cuore sta bene, la musica gli mette le ali. Auro lo sa e per questo continua a donarci “lezioni di volo”…
Domenico Di Stefano
Lucia è stata una folgorazione, una scintilla che ha incendiato questo mio travagliato animo illuminandolo e riscaldandolo a tal punto che il mio modesto tentativo di raccontare la Sua storia mi è sembrato non solo doveroso, ma persino inevitabile. Ci sono cose inspiegabili per chi come me ha dedicato, e dedica, la propria vita alla Musica, misteri insondabili che solo dopo la realizzazione di un’opera, a mente serena, ne spiegano il senso e l’emozione: per me Lucia è, innegabilmente, una delle sfide più grandi e uniche di sempre. Raccontare attraverso un musical la vicenda di questa piccola, grande donna, riferimento per tutte le donne di coraggio, tenacia, emancipazione, dolcezza, fede e Amore cristallino è stata il dono più bello che potessi ricevere. Un dono che ho voluto condividere, facendo di Lucia anche l’emblema di una donna moderna che, pur essendo vissuta più di millesettecento anni fa, riesce ancora oggi ad essere un grande punto di riferimento, l’ennesima bussola con la quale orientarsi: ammirare in Lucia la delicatezza d’animo, ancor più accentuata dalla sua giovane età, toccare la forza immutata della sua fede, la sua testimonianza autentica e coraggiosa ci toccano nella carne e nello spirito. Le fonti che ho utilizzato e alle quali mi sono fedelmente ispirato per la ricostruzione del bios della Santa Vergine siracusana sono due: la passio greca e quella latina che, sostanzialmente, racchiudono gli atti del processo al quale, ingiustamente, viene sottoposta la giovanissima ragazza. Di tutto ciò che è antecedente il processo non vi sono notizie certe, per cui ho liberamente scelto di romanzare il quotidiano e la vita della fanciulla prima del suo martirio. Un atto unico, un continuo parallelo tra “ieri e oggi” che non si sottrae ad alcune tematiche, purtroppo sempre attuali come la violenza sulle donne e il razzismo strisciante. Cambia il contesto storico, ma “l’umanità”, purtroppo, fa molta fatica a cambiare e spesso resta tragicamente la stessa. Lucia ha dato la Sua vita per ciò, direi per Colui, che le ha cambiato la vita, per il suo valore più grande potremmo dire, lo ha difeso e ha saputo essere strumento integro diffondendo vera Luce e scommettendo tutta sé stessa fino al martirio. Fra i protagonisti del Musical c’è Pascasio, governatore e rappresentante di Roma in Sicilia, su cui è attestata una certa veridicità: una persona potente, viscida, malvagia, fedele a Diocleziano, l’imperatore romano di quegli anni. Ma c’è anche Demetrio, il capo dei centurioni, valoroso braccio destro di Pascasio, pagano, che si innamorerà di Lucia e vacillerà di fronte al Mistero. Di certo, quest’opera tocca le corde dell’anima, svela una storia incredibile, ancora di più se la decifriamo con occhi moderni e se siamo in grado di riconoscerne i tratti di riflessione, inquietudine e confronto nella nostra avventura quotidiana. Chissà, forse potrebbe essere anche parte della nostra storia, magari ciascuno ci si ritroverà dentro senza nemmeno volerlo o saperlo. Per questo non aggiungo altro benché ci sia tanto altro da dire. Adesso è tempo di Luce, di Luce vera…
Posso solo ringraziarVi di cuore per essere qui.
Tra poco il sipario si aprirà e saremo tutti dolcemente rapiti dalla musica e dalle parole, dalle scene e dalle emozioni, e magari anche voi sentirete quella stessa carezza che ho ricevuto io quando ho intrappolato la mia prima lacrima all’ultima nota.
Questa è la mia Speranza, il mio augurio. Il mio cuore…
Auro Zelli